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Gestire i capricci dei figli senza perdere la calma

2025-01-15 09:27

Davide Bertini

Educazione, Bambini,

Gestire i capricci dei figli senza perdere la calma

Scopri come puoi gestire i capricci dei tuoi figli in modo tranquillo ed educativo.

Essere genitore è un bell’impegno, ci sono tante cose da seguire e da tenere a mente. Il momento più delicato è quello infantile, in cui il bambino viene educato e istruito. In questa particolare fase sono molto comuni i capricci, che si verificano attraverso scatti d’ira, rabbia, voglie improvvise spesso di breve durata. Possono sembrare difficili da capire e da gestire, ma con le giuste accortezze i capricci non avranno più segreti.

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Perché i bambini fanno i capricci?

 

La parola capriccio fa ormai parte del linguaggio quotidiano. Tuttavia, sarebbe meglio indicarli come scatti d’ira o rabbia non controllata. Questi due termini sono più appropriati, poiché permettono di chiarire che il bambino non riesce ancora a controllare le sue emozioni. Se agli occhi dei genitori possono sembrare comportamenti immotivati, in realtà nascondono un bisogno intrinseco del bambino. Il piccolo, in sostanza, vuole comunicare un suo disagio o un qualcosa che non vuole fare. Ne esempi c’è ne sono tanti, come non voler mangiare un certo cibo o non vestirsi con una specifica maglia.

 

Davanti a questi atteggiamenti tutto sommato banali, l’errore comune è quello di innervosirsi e di iniziare uno scontro con il proprio figlio. Così facendo, tuttavia, non si potrà capire la reale motivazione dietro a quel comportamento. In sostanza, entrambi le parti ne usciranno sconfitte.

Anticipando una prima strategia, la base è quella di ascoltare il bambino, in modo da capirne il reale significato. Nel caso in cui il proprio figlio non volesse indossare una maglia, il problema non risiede nell’”indossare”. Bensì, il bambino percepisce il fatto che è il momento di uscire e che può separarsi dal genitore. Se pur lo fa con una reazione per noi illogica, sta cercando di comunicare un certo disagio e paura nello stare lontano dal suo genitore.

 

Invece quindi di fermarsi sulla superficie del comportamento, bisognerebbe entrare nei panni del bambino e aiutarlo a esprimere il suo disagio. Si deve entrare nell’ottica che è normale che un bambino piccolo non abbia ancora sviluppato un sistema di autocontrollo. Tantomeno che lo riesca a esplicitare. Davanti a un’emozione bloccata, lui stesso cerca conforto nel genitore, pertanto atteggiamenti di sfida e di provocazione sono da evitare.

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Consigli e soluzioni per gestire i capricci

 

Passiamo ora ai consigli e alle soluzioni per gestire i capricci. Ovviamente non esiste una magia che di colpo faccia tranquillizzare il bambino. Tuttavia, come si è accennato nel paragrafo precedente, bisogna mantenere la completa calma. Se il piccolo già di suo inizia a urlare, piangere o a buttare via quello che gli viene dato, rispondere con altrettante urla e minacce può solo fare peggio.

 

Bisogna quindi creare una connessione. Un primo passo può essere quello di abbassarsi e di cercare il suo sguardo, cosicché da stabilire un contatto visivo. Se non lo rifiuta, si può passare anche a un contatto fisico. A questo punto, sarà possibile parlargli. Un consiglio utile è quello di dare un nome alle sue emozioni, ad esempio con una frase come “Vedo che sei molto arrabbiato”.

Successivamente, bisogna far percepire al bambino che si sta capendo quel stato d’animo. Il senso di empatia è uno strumento molto potente, in quanto il bambino verrà ascoltato e potrà poi comunicare, a parole sue, il suo reale bisogno. Ovviamente, non tutti i comportamenti possono essere accettati. Certi atteggiamenti del piccolo sono da evitare a prescindere, pertanto non bisognerebbe assecondarlo troppo. Ciò risulta essere una fase importante dell’educazione, in quanto il bambino può iniziare a capire che non è troppo libero di fare ciò che vuole.

 

Se pur i capricci sono comportamenti comuni, è altrettanto importante cercare di prevenirli. Innanzitutto bisogna essere chiari. Non si dovrebbe avere paura di dire di no quando necessario. Tuttavia, bisogna sempre farlo con un tono amorevole. Successivamente è fondamentale una certa coerenza. Ai bambini piace la routine, poiché permette loro di ambientarsi e di orientarsi. Stabilire delle regole fin da subito può permettere di evitare i capricci. Se si è deciso che il proprio figlio non deve mangiare dolci dopo le otto di sera, bisogna rimanere coerenti con questa scelta. Infine, è essenziale un coinvolgimento. Dietro ai capricci, si può nascondere anche il bisogno di affermazione del sé. Se il bambino rifiuta una felpa perché vuole mettersi un’altra, si può aggirare la questione con una proposta come “Puoi scegliere tra queste due felpe se però indossi sotto un’altra maglia”.

 

Per concludere, un altro consiglio è quello di prendere appunti. Scrivere in quali situazioni il bambino fa un capriccio, permette di creare una sorta di schema e di rendere il più oggettivo possibile i suoi comportamenti. Affidarsi a un professionista, può permettere di ricevere un punto di vista esterno per gestire i capricci.

https://www.example.com/foo.html 2022-06-04